domenica 25 novembre 2012

25 NOVEMBRE, GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

In Italia, l'85% delle violenze è quello sulle donne. 
In Italia, nel 2012 i casi di violenza sulle donne sono aumentati del 3% rispetto al 2011.
In Italia, nel 2012 ci sono stati 120 femminicidi
In Italia, ancora oggi, proprio per l’imbecille mentalità corrente, una donna convince veramente di aver subito violenza carnale contro la sua volontà, se ha la “fortuna” di presentarsi alle autorità competenti pestata e sanguinante, se si presenta morta è meglio! Un cadavere con segni di stupro e sevizie dà più garanzie (Franca Rame).
In Italia, le violenze sulle donne avvengono tra le mura domestiche. Loro, vittime di quegli uomini che amano e che credevano loro "protettori".

Ed è proprio da questo ultimo spunto che vi riporto alcuni passi del diario di Antonella Alfano, uccisa dal proprio compagno e padre della sua bambina di soli 7 mesi. 
Antonella, come tante altre donne, era innamorata di quel suo bel compagno carabiniere. Si sentiva protetta come nessun altro uomo l'avesse fatta sentire prima:


"sembra che non ci capiamo più…da quando ho partorito una stupenda bimba “Elide”, ho conosciuto un altro uomo tutto diverso da quello che ho frequentato tempo fa: freddo e distaccato

"dimenticando che oggi sono al sicuro, un uomo buono che non mi picchierà o tenterà di soffocarmi: Salvo, Salvo,Salvo…Perdonami non riesco più ad essere la donna che ero prima, ma sono convinta che sia solo questione di tempo, questione di capirsi un po’ di più: l’unico dubbio di non avere è che ho tanto sentimento e tanta dolcezza da regalare a quest’uomo”

“io sono troppo apprensiva, troppo premurosa, troppo camurrosa, e a lui così non piaccio, Sono sempre a pulire casa e a lui così non piaccio sono troppo aggressiva e musona e a lui così non piaccio come posso piacergli di più”

Qell'uomo, il suo Salvo, prima l'avrebbe uccisa e poi si sarebbe sbarazzato del suo corpo simulando un terribile incidente stradale. 


La violenza va denunciata. Solo la denuncia può portare piano piano ad avere di nuovo fiducia in se stesse e negli uomini.
Molte donne che hanno denunciato i loro aggressori non si sono MAI pentite di averlo fatto. A voi la testimonianza di una ragazza vittima di violenza che ha deciso di DENUNCIARE

"In questi giorni avrei voluto disperatamente seppellire quello che mi è successo.
Invece sono uscita alla luce del sole appena mi reggevo in piedi, portando a spesso il mio naso gonfio e gli occhi pesti, senza occhiali, senza trucco per nascondere i lividi. Ho sopportato di leggere sui giornali che, a dispetto dei pugni, ero “consenziente”. Ho deciso di combattere perché non dobbiamo nasconderci, vergognarci e sentirci in colpa. L’ho fatto perché non si ripetesse quello che ho subito. L’ho fatto perché non si parli solo di aggressioni di sconosciuti e stranieri quando moltissime volte sono connazionali, conoscenti e “amici” di cui ci fidiamo ad approfittare di noi e in questi casi è ancora più difficile trovare il coraggio di sporgere denuncia. Anch’io ho avuto paura e ne ho ancora tanta, ma ho reagito. Ribellatevi, non soltanto agli stupratori, ma anche ai pregiudizi, alle molestie, alle violenze, alle sopraffazioni, lottate con le unghie e con i denti, con tutta la vostra forza fisica e morale.
Ringrazio la polizia, i medici e gli infermieri per la loro sensibilità e delicatezza, il centro delle donne e i magnifici amici che mi sostengo con affetto e amore. Chiedo gentilmente a tutti: non offritemi la vostra pietà, concedetemi la vostra stima."

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