venerdì 8 giugno 2012

Area Cinema: Marylin

L'appuntamento settimanale con le recensione di Elena Chiti.
Sotto l'occhio del ciclone questa volta c'è il film "Marylin" attualmente nelle sale cinematografiche.

"Della celeberrima diva ormai conosciamo o crediamo di conoscere quasi tutto, dato che film, documentari e dossier televisivi ce l’hanno descritta e ricordata fino alla saturazione. Questo film perciò non sceglie di parlare degli eventi più controversi della sua vita privata, quali ad esempio i suoi rapporti con i fratelli Kennedy o la sua tragica fine precoce. In “Marilyn” di Simon Curtis si sceglie di mostrare tutta l’egocentrica fragilità di questa “diva maledetta” mettendo in scena solo un breve episodio della sua esistenza: quello relativo alla realizzazione del film “Il principe e la ballerina” di L. Olivier. Un espediente che consente di calare il film in una dimensione metacinematografica, poiché racconta la realizzazione di un altro film e consente anche di ricordare l’importanza che l’Actor’s Studio, fondato da Lee Strasberg, Elia Kazan e Cheryl Crowford, ha avuto nella formazione degli attori hollywoodiani dal 1948 in poi, aprendo anche una sottile parentesi su quelle che sono state le diatribe fra i sostenitori e i detrattori del “metodo” insegnato dall’Actor’s Studio e mutuato dal “metodo Stanislavskij”, attraverso alcuni suoi allievi emigrati negli Stati Uniti negli anni Venti.
Un film un po’ lento e con un linguaggio cinematografico non particolarmente brillante.Apprezzabili l'interpretazione della protagonista, Michelle Williams, e gli accessi d'ira di Kenneth Branagh, nel ruolo di L. Olivier, nei confronti della negligente Marilyn."

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